Novità

n. 34
Il proprietario del bene deve sempre essere ritenuto responsabile

Il proprietario di un bene si presume responsabile, ai sensi del c.c. dei sinistri riconducibili alle situazioni di pericolo connesse.
Su tale responsabilità può influire la condotta della vittima, la quale, però, assume efficacia causale esclusiva soltanto ove sia qualificabile come ABNORME (!!), cioè estranea al novero delle possibilità prevedibili in relazione al contesto salva l’ipotesi che il danneggiato fosse pienamente a conoscenza dell’esistenza.

07 novembre 2024
fonte Assinews – ottobre 2024

n. 33
Chi paga i danni causati da materiale perso da veicoli in autostrada?

Il custode di una strada/autostrada aperta al pubblico transito risponde delle alterazioni di quella, a meno che non provi che, per il carattere improvviso della modifica delle condizioni originarie, non sia stato possibile un intervento tale da scongiurare le conseguenze potenzialmente dannose di tale modifica. 
Nel caso di perdita di materiale si tratta di evento che ha modificato lo stato della strada/autostrada con una repentinità tale per cui il custode della strada nulla poteva fare, quindi l’evento è fortuito inevitabile, di conseguenza, l’oggettiva responsabilità del custode della strada/autostrada non c’è».
Secondo i giudici della Suprema Corte di Cassazione, pertanto, se l’ente gestore autostradale, quale custode della strada, riesce a provare il caso fortuito, esplicitamente configurato dall’Art, 2051 del Codice Civile come esimente: «Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito» può non essere chiamato a rispondere dei danni eventualmente subiti
dagli altri veicoli, utilizzatori del medesimo tratto autostradale.

04 novembre 2024
fonte Corte di Cassazione ordinanza del
18/09/2024

n. 32
L’evoluzione del concetto di circolazione sulla RC Auto.

La Cassazione ha accolto una lettura del concetto di “circolazione” che tiene conto dell’uso tipico del veicolo.
In tale contesto, la distinzione tra area pubblica e privata diventa
secondaria: ciò che rileva è se il veicolo sia utilizzato per la sua funzione abituale, ovvero il trasporto. 
Questo principio, conforme al diritto europeo, supera interpretazioni restrittive precedenti che limitavano l’applicazione della RCA solo alle aree pubbliche o aperte al pubblico.

04 novembre 2024
fonte Corte di Cassazione 

n. 31
Gli italiani titolari di Fondi Pensione non scelgono la rendita.

Solo due iscritti su cento cioè il 2% dei titolari di Fondi Pensione alla conclusione del piano pensionistico complementare decidono di trasformare il montante in rendita vitalizia mensile. Lo dimostrano i dati Covip.
Gli italiani, spesso utilizzando gli anticipi, fanno in modo di rimanere con un montante tra gli 80 e i 90 mila euro, per poter incassare tutto in capitale quando vanno in pensione.
Opzione possibile quando una rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del gruzzoletto previdenziale finale risulta essere inferiore al 50% dell’assegno sociale che nel 2024 corrisponde a 534,41 euro mensili. 

23 setembre 2024
fonte Il Sole24Ore Plus

n. 30

L’auto ferma va assicurata. E’ un obbligo, anche se è in area privata.

Dal 23 dicembre 2023 è scattato l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi di tutti i veicoli di trasporto a motore, a prescindere dalla loro caratteristica, dal terreno su cui sono utilizzati e dal fatto che siano fermi o in movimento. L’obbligo si applica anche ai veicoli (automobili, furgoni, ecc.) fermi in aree private (il garage o il cortile di casa). Chi non è in regola con questa nuova disposizione del codice delle assicurazioni private è passibile di sanzioni, che partono da 866 euro. Per quanto riguarda le macchine agricole, invece, la sanzione varia da un minimo di 866 ad un massimo di 3.464 euro.
Sono esonerati dall’obbligo i veicoli fermi o sequestrati dalle competenti autorità e quelli privi di una delle componenti essenziali al funzionamento (ad esempio il motore)

10 setembre 2024
fonte Il Sole24Ore

n. 29

Zurich Connect esce dalla RC auto

Nel giro di 10 giorni l’assicurazione telefonica Zurich Insurance Company ha deciso di abbandonare il mercato R.C. Auto.
Zurich opera in Italia con il marchio Zurich Connect e rappresenta il canale diretto del gruppo elvetico nel nostro Paese.
È un segnale considerevole per il mercato R.C.A. perché costituisce la conseguenza di un settore, quello della vendita diretta on-line delle polizze R.C.Auto, che presentava degli andamenti tecnici decisamente negativi e sicuramente non assorbibili con gli aumenti delle tariffe applicate negli ultimi mesi.

09 setembre 2024
fonte Assinews

n. 28

Vendere prodotti su internet. Responsabilità.

Un acquirente, che aveva provveduto all’acquisto di arredi compreso il montaggio, per suo scrupolo aveva informato per iscritto il venditore che non avrebbe potuto essere presente nella sua casa vacanze dove la merce sarebbe stata installata. Lo stesso acquirente aveva per questo chiesto conferma delle caratteristiche sugli articoli acquistati e loro misure. Ora che sono stati montati e pagati, però, si accorge che non corrispondono a quanto richiesto.
Il cliente è imbufalito e minaccia il ricorso al legale se il venditore non gli risolve il problema. Aveva acquistato una parete attrezzata per il salotto proprio per farci stare un televisore di grandi dimensioni. Si ritrova invece dei mobili dove non ci sta neanche un  piccolo televisore.
La garanzia legale è sempre riconosciuta al consumatore e, pertanto, questa non può essere esclusa o limitata. L’acquirente ha diritto di ricevere esattamente quello che ha ordinato.
La materia delle garanzie post-vendita è disciplinata dal Codice del Consumo, precisamente nella Parte IV, Titolo III, Capo I e Capo I-bis, agli artt. 128 e seguenti. Il venditore finale può essere considerato responsabile nei confronti del consumatore anche a causa di un difetto di conformità imputabile ad un passaggio precedente della medesima catena contrattuale distributiva.
Per questi motivi fatti valere dall’acquirente attraverso un’azione della sua associazione dei consumatori, il venditore finale, protetto dalla propria copertura assicurativa accesa sia per le garanzie legali (due anni) che per i “prodotti non conformi”, è intervenuto nuovamente sul posto per sostituire e rimontare il prodotto. La nuova parete attrezzata, montata in sostituzione della precedente, soddisfa le caratteristiche inizialmente pattuite. Con una lettera di scuse inviata alla fine dei lavori, la ditta tende ora a riaccreditarsi la fiducia del cliente.

27 agosto 2024
fonte Assinews

n.27

Che pensione avranno i giovani?

Le carriere instabili e i bassi stipendi dei lavoratori con meno di 35 anni allungheranno l’età di addio al lavoro fin oltre i 70 anni.
Le stime indicano che un under 35 assunto a tempo indeterminato solo continuando a lavorare fino ai 74 anni avrà una pensione netta di circa 1.100 euro, mentre uscendo a 66 anni avrebbe solo 807 euro.

Una simulazione condotta dall’Inps ha messo a confronto due generazioni di lavoratori:
– i nati nel 1945;
– i nati nel 1980;
rilevando come a parità di anni di lavoro (e di contribuzione) i più giovani (1980) andranno in pensione mediamente cinque anni più tardi rispetto ai colleghi più adulti (classe 1945), percependo assegni mensili, a parità di potere d’acquisto, del 25% più bassi.

In presenza di un elevato debito pubblico che restringe sempre più margini di manovra sulle pensioni pubbliche è necessario che ogni lavoratore si attrezzi per costruire fin dall’inizio della propria carriera un reddito previdenziale complementare.

12 agosto 2024
fonte Milano Finanza

n. 26

La polizza che paga la badante. L’esposizione al rischio di non autosufficienza aumenta.

Ben 38 miliardi di spesa pubblica e altri 33 miliardi di spesa privata sono oggi destinati all’assistenza di persone non autosufficienti. Somme equivalenti al 3,7% del Pil tricolore, tenendo conto della spesa (spesso in nero) per le badanti. Viaggia invece su valori marginali (178 milioni) la cosiddetta spesa intermediata, vale a dire quella per il pagamento di polizze sanitarie o di quote per iscrizione a mutue o fondi integrativi da parte degli italiani. La situazione italiana non è confortante. L’esposizione al rischio di non autosufficienza delle persone aumenta e le risorse pubbliche per offrire adeguata assistenza sono in diminuzione.
L’Ivass, l’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni, sta portando avanti uno studio con le Università di Venezia e La Sapienza di Roma per calcolare l’esposizione al rischio di non autosufficienza degli italiani e arrivare a stimare il costo di una copertura universalistica per tutta la popolazione. L’obiettivo – una vera e propria sfida – è formulare una proposta di legge da sottoporre al Governo e al Parlamento.

05 marzo 2024
fonte Il Sole24Ore

n. 25

Aumenta la consapevolezza che la pensione non basterà

Migliora la consapevolezza degli italiani riguardo al problema previdenziale e molti risparmiano pensando al futuro e ad una pensione che non basterà a mantenere il tenore di vita attuale.
Il 3% è convinto che sarà più che sufficiente.
Il 72% delle persone ritiene insufficiente la pensione che percepirà.
Il 19% dei lavoratori dipendenti pensa che il suo assegno pensionistico sarà meno della metà dell’ultimo stipendio.
Il 33% dei lavoratori autonomi pensa che il suo assegno pensionistico sarà meno della metà dell’ultimo stipendio.

Sembra che 1 lavoratore su 3 non stia facendo nulla e tra chi non si sta preparando alla pensione oltre la metà adduce come motivo il fatto di non avere abbastanza soldi da risparmiare.

Gli strumenti per costruire una pensione integrativa sono così utilizzati.

  • Conto deposito (28%).
  • Assicurazione sulla vita (27%).
  • Fondo pensione chiuso (25%) e aperto (20%).

05 marzo 2024
fonte Altroconsumo

n. 24

L’utilizzo delle polizze vita per accantonare il TFM dell’amministratore non costituisce un fringe benefit ed è completamente deducibile

L’utilizzo delle polizze vita per accantonare il TFM (trattamento di fine mandato) dell’amministratore non costituisce un fringe benefit ed è completamente deducibile. Lo stabiliscono le due sentenze, depositate il 30 gennaio 2024, con cui la Corte di Giustizia Tributaria di II grado del Piemonte ha respinto l’appello dell’Agenzia delle Entrate e accolto l’appello incidentale del contribuente.
Il giudizio riguardava la deducibilità delle quote accantonate come TFM dell’amministratore oltre i limiti previsti per il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e il trattamento fiscale delle polizze vita, nel caso specifico polizze Unipol Sai, accese dalla società con beneficiario l’amministratore, che l’Agenzia considerava fringe benefit. 
Secondo l’Ufficio, le somme accantonate in una polizza vita, con la società come contraente e gli eredi dell’amministratore come beneficiari in caso di morte, sarebbero da considerarsi fringe benefit, valutazione dovuta alla mancanza di un vincolo giuridico che colleghi i premi versati alla destinazione finale del TFM per l’amministratore.
Nel corso del giudizio è emerso che queste polizze sarebbero invece uno strumento per erogare le somme accantonate come TFM all’amministratore al termine del suo mandato, previa ritenuta d’acconto, al fine di tutelare ulteriormente tali somme da eventuali avvenimenti societari.

21 febbraio 2024
fonte Assinews

 

n. 23

Il Fondo Pensione stravince sul Tfr nel 2023

I fondi pensione proseguono nel recupero dei rendimenti, dopo le perdite del 2022.  
I Fondi negoziali hanno messo a segno una performance media del 6,5%.
I Fondi Pensione Aperti sul mercato hanno realizzato una performance media del 7%.
In ogni caso, entrambe la categorie nel 2023 hanno battuto la rivalutazione del trattamento di fine rapporto (tfr).

16 gennaio 2024
fonte Assinews

n.22

2024 – Il Cyber è il principale rischio aziendale

Secondo l’Allianz Risk Barometer, i rischi informatici, come gli attacchi ransomware, le violazioni dei dati e le interruzioni dei sistemi informatici sono la principale preoccupazione per le aziende a livello globale nel 2024.
Nel 2024 le condizioni meteorologiche estreme, gli attacchi ransomware e i conflitti metteranno ulteriormente alla prova la resilienza dei modelli aziendali. Gli assicuratori e i clienti dovrebbero essere consapevoli di ciò e adeguare di conseguenza le loro coperture assicurative.
Le grandi aziende, le medie e le piccole imprese sono accomunate dalle stesse inquietudini in materia di rischi: preoccupazioni per i sistemi informatici, le interruzioni dell’attività e le catastrofi naturali. Tuttavia, si amplia il divario di resilienza tra le grandi e le piccole imprese, in quanto la consapevolezza del rischio tra le organizzazioni più grandi è cresciuta dopo la pandemia, con un notevole impulso a migliorare la resilienza, come attesta il report. 
Al contrario, le aziende più piccole spesso non hanno il tempo e le risorse per identificare e prepararsi efficacemente a una gamma più ampia di scenari di rischio e, di conseguenza, impiegano più tempo per far ripartire l’attività dopo un incidente imprevisto.

19 gennaio 2024
fonte Assinews

n.21

Perché aumenta il costo e la franchigia delle polizze della casa?

I motivi sono 3:

  1. Se mettiamo a confronto un’abitazione di 40 o 20 anni fa con un’abitazione di recente costruzione o ristrutturazione si nota subito che i danni che l’edificio moderno può subire sono molto più elevati.
  2. Il costo dei materiali da un paio di anni è aumentato anche oltre il 50%.
  3. Gli eventi atmosferici avversi sono stati molti nel 2023, hanno creato danni elevatissimi ed eventi atmosferici intensi sono attesi anche quest’anno e nei prossimi anni .

A ciò aggiungiamo che Stato e Regione hanno già comunicato in più occasioni che non saranno in grado di dare sostegno se non in modestissima misura a famiglie ed imprese che si ritrovino con gli edifici danneggiati.
Le polizze delle abitazioni quindi vedranno una aumento della franchigia che da 350€ salirà a 1.000€, una limitazione al pagamento di alcune tipologie di danni (tetto, impianto fotovoltaico) e un aumento complessivo del costo.

08 gennaio 2024

n.20

Parcheggio a pagamento con sbarra

I proprietari o i gestori dei parcheggi a pagamento il cui accesso è meccanizzato con sbarra o riconoscimento elettronico della targa, non possono dormire sonni tranquilli in caso di danneggiamenti o, soprattutto, di furti perpetrati ai veicoli ivi parcheggiati.
I costi che sopportano per le insegne apposte ai varchi d’entrata che riportano la dicitura “parcheggio non custodito” è opportuno che li investano in coperture assicurative, dato che recente sentenza della Cassazione ha confermato la responsabilità per custodia che incombe a loro carico, senza possibilità di elisione alcuna.

16 dicembre 2023
fonte Assinews

n.19

Regolazione premio su polizza RCT/O

Il premio da pagare per la REGOLAZIONE
della polizza RCT/O si prescrive dopo due
anni o dopo un anno ?
L’articolo 2952 del codice civile testualmente prescrive al 1° comma: “Il diritto al pagamento delle rate di premio si prescrive in un anno dalle singole scadenze”; e pertanto il diritto al pagamento dei premi relativi alla mancata regolazione delle annualità precedenti deve ritenersi prescritto dopo un anno.

09 dicembre 2023
fonte Assinews

n.18

Polizza contro le calamità naturali. Obbligo per le imprese entro il 31/12/2024.

Nel disegno di legge di bilancio si interviene anche in ambito assicurativo con la introduzione dell’ obbligo, per le imprese, con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel Registro delle imprese ai sensi dell’articolo 2188 del codice civile di stipulare, entro il 31 dicembre 2024 contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni immobili e al loro contenuto, ai terreni e ai beni strumentali materiali, direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.

8 novembre 2023

n.17

Il caso fortuito esclude il risarcimento

Chi possiede o gestisce un bene è responsabile per i danni che provoca, salvo che provi il caso fortuito. A stabilire la presunzione di responsabilità per chi ha in custodia un edificio, un luogo di pubblico accesso, una strada o un altro manufatto utilizzato da un indistinto numero di persone è l’articolo 2051 del Codice civile. La giurisprudenza che ha applicato questa norma, a sua volta, ha chiarito che il “caso fortuito”, vale a dire l’elemento che può liberare il custode dalla responsabilità altrimenti presunta, è rappresentato da un fatto naturale o anche da un’azione posta in essere da un altro soggetto o dal danneggiato stesso che abbia una rilevanza causale così importante sull’accadimento da escludere la colpa per il custode pur in presenza di una anomalia potenzialmente pericolosa.
Un esempio. Una strada può presentare delle insidie (come buche o anomalie del terreno) ma se la scivolata del pedone è dipesa da una improvvisa gelata (fatto naturale inevitabile), al custode non si potrà imputare un mancato intervento per rendere l’area sicura, eliminando in tempo il pericolo (Tribunale di Novara, pronuncia 627 del 2 ottobre 2023). Analogamente, la stessa insidia stradale non costituirà in colpa il custode se la situazione di pericolo è suscettibile di essere prevista e superata con l’adozione di una normale attenzione da parte del danneggiato: cautela che deve essere pretesa anche da chi circoli sulla pubblica via.
La responsabilità per i danni causati dalle cose in custodia risiede dunque in una regola di convivenza sociale, per la quale sono messi sullo stesso piano, e analizzati dal giudice che deve decidere la lite, l’obbligo di rendere il bene custodito sicuro per la collettività e quello, contrapposto, in capo all’utente dello stesso bene, di riporre nella propria condotta attenzione e prudenza, al punto che il comportamento imprudente del danneggiato interrompe il nesso eziologico tra fatto ed evento dannoso, escludendo il risarcimento del danno (Cassazione a Sezioni unite, ordinanza 20943 del 30 giugno 2022). 

Il Sole24Ore
23 ottobre 2023

n.16

Giovani in pensione a 74 anni e con assegni minimi.

La discontinuità lavorativa e le retribuzioni basse degli attuali under 35 determineranno un ritiro dal lavoro solamente per vecchiaia e con importi delle pensioni prossimi a quelle di un assegno sociale.

Le proiezioni offrono una stima numerica di queste affermazioni; se la permanenza nel mondo del lavoro di un attuale under 35 si protraesse fino ai 74 anni, l’assegno pensionistico ammonterebbe a 1.099€ netti.

A parità di condizioni, per i lavoratori con partita IVA l’importo dell’assegno pensionistico ammonterebbe a 1.128€ netti 

Tra il 2011 e il 2021 la quota di giovani con contratto a tempo indeterminato è passata dal 70,3% del 2011 al 60,1% del 2021. Negli stessi anni, inoltre, è l’incidenza di contratti a tempo determinato e di contratti atipici è cresciuta di oltre 10 punti, passando dal 29,6% al 39,8%.

La realtà dei fatti è inconciliabile con l’attuale sistema pensionistico. Per consentire trattamenti previdenziali dignitosi necessiterebbero carriere a contribuzione piena e soglie di crescita retributiva.

Fonte: “Situazione contributiva e futuro pensionistico dei giovani”, realizzata dal Consiglio Nazionale dei Giovani assieme a EURES.

02 ottobre 2023

 

 

 

 

n.15

La salute è già per chi può permettersela?

La tassazione fra diretta ed indiretta assorbe quasi la metà del reddito degli italiani. Nel 2022 in Italia si sono contati in totale circa 25 milioni di occupati.
Il 72% sono lavoratori dipendenti.
Gli altri sono lavoratori indipendenti.
Il Servizio Sanitario Nazionale nasce il 24 dicembre 1978 e introduce il modello di tutela della salute.
Lo Stato quindi ha organizzato una sanità pubblica per tutti, abbastanza efficiente e rapida.
Un tempo solo una elite di persone aveva una polizza malattia.
Ora le cose sono notevolmente cambiate.
Gli italiani non si sposano più e fanno pochi figli, i giovani cervelli che tanto sono costati alle famiglie sono diventati medici o ingegneri, e troppo spesso vanno a lavorare all’estero. Aggiungi a questo una spesa pubblica   esagerata ed un impoverimento reale della popolazione e prova a riguardare la situazione attraverso questa lente di ingrandimento.
Un primo macrofenomeno balza subito all’occhio. Le nuove strutture sanitarie private hanno aggregato tutti i medici fuoriusciti dal “Pubblico”.
Le donne che per gli aspetti sanitari sono notoriamente più attente degli uomini, almeno dal punto d vista ginecologico, pagano uno scotto maggiore, solo il 47% ha svolto una visita ginecologica nell’ultimo anno.
È plausibile che chi rivolgendosi al pubblico non riceva risposta, sposti altrove le sue attenzioni. Con la salute c’è poco da fare, volersi sani implica i controlli effettuati per tempo e allora servono polizze che garantiscano i necessari check-up e se poi qualche sintomo ci allarma, diventa indispensabile ricorrere alle cure con tempestività.

18 settembre 2023

n.14

Diffusione delle polizze tra le PMI

La Banca d’Italia ha elaborato questa informazione.
Le imprese nella classe dimensionale più grande spendono in media lo 0,4% del fatturato per assicurarsi, contro lo 0,6% delle imprese più piccole.
Non si rileva una variazione di rilievo di questo indice rispetto alla collocazione geografica delle imprese.

5 settembre 2023

n.13

Fotovoltaico, come prevenire gli incendi

Qualità dei materiali usati, tipologia delle superfici del tetto dove gli impianti sono installati, verifica della qualità dell’installazione, verifica della qualità dei componenti installati, prevedere una manutenzione programmata nel tempo (ogni 5 anni per esempio) rispetto all’isolamento dei cavi o al fissaggio dei morsetti e altro.
Queste sono considerazioni e scelte da fare subito già in fase di progettazione dell’impianto.

4 settembre 2023

n.12

Come funziona il Soccorso Stradale Unipolsai  800.279.279

In questo periodo feriale in cui molte auto sono in circolazione ricordo che i clienti che hanno in polizza il SOCCORSO STRADALE obbligatoriamente devono telefonare al numero 800.279.279 altrimenti il soccorso stradale non viene pagato/rimborsato. Se il personale Unipolsai è già impegnato a rispondere a clienti interviene l’intelligenza artificiale con una assistente virtuale che farà alcune semplici domande. Vi prego di avere la pazienza di rispondere alle domande che vi verranno poste. Solamente se il tempo di attesa è eccessivo o la linea è occupata Unipolsai cliente è libero di chiamare autonomamente il soccorso stradale e farsi rimborsare la spesa. Ma questa procedura è da utilizzare solo in casi particolari.

5 agosto 2023

n.11

Riparo o rottamo?

Quando il costo della riparazione del veicolo è superiore al costo del veicolo stesso le compagnie assicurative non “vanno oltre”, cioè non esborsano una cifra superiore al valore del veicolo.
Qualcosa si muove a conforto del danneggiato, o più correttamente la Cassazione rafforza, enfatizzando, un principio da sempre esistente (art. 2058 comma 2 c.c.) ma ora declinato in una nuova prospettiva.
In una recente sentenza la Cassazione interviene proprio in questo concetto ed afferma che per definire quando la prestazione richiesta dal debitore sia eccessivamente onerosa al fine di applicare il risarcimento per equivalente, non è sufficiente prendere quale paramento solo l’entità dei costi di riparazione ma deve valutarsi se una riparazione di tal fatta, costituisca un arricchimento ingiusto del danneggiato, crei un surplus che oltre a reintegrare il danno, si trasformi in un guadagno, violando così il principio indennitario.
Se dunque, i costi di riparazione stimati “eccessivi”, determinano un aumento di valore del veicolo (es. da € 4000 ad € 7000) allora e solo allora sussiste un indebito arricchimento che giustifica, non più la riparazione (risarcimento in forma specifica), ma il pagamento del valore di mercato della vettura (risarcimento per equivalente).

1 luglio 2023

n.10

Le abitazioni moderne sono più esposte a rischi importanti

Una telefonata con i Vigili del Fuoco mi ha reso maggiormente consapevole che avere una casa con il rivestimento a cappotto, con nuove pompe di calore, con il sistema per caricare  le batterie dell’auto, con impianto fotovoltaico dotato di sistema di accumulo, è meraviglioso ma dobbiamo essere consapevoli che è un’abitazione delicata, maggiormente esposta a rischi non banali e chiederci:

  •  Il mio rivestimento a cappotto resiste al fuoco ?
    Ho un programma di manutenzione all’impianto fotovoltaico (fissaggi morsetti, rivestimento dei cavi, funzionamento dei pannelli, …)
  • Sono consapevole che il gas dei nuovi condizionatori in alcune situazioni può essere esplosivo ?
  • I pannelli fotovoltaici posano direttamente o indirettamente su strutture che possono prendere fuoco ?
  • So quanto può costare una scheda elettrica della mia pompa di calore nel caso venisse danneggiata da sovracorrenti ?
  • Ho l’auto elettrica e la carigo all’interno del garage o la parcheggio in ambiente chiuso ? So che rischi corro ?

Le abitazioni moderne quindi richiedono un sufficiente grado di consapevolezza sul rischio che siamo portati a casa e direi sull’importanza di scaricarlo su una compagnia assicurativa.

26 giugno 2023

n.9

Pannelli fotovoltaici che bruciano sui tetti

Pannelli fotovoltaici che bruciano sul tetto delle abitazioni, famiglie sfollate, danni a non finire.
I casi si moltiplicano nelle ultime settimane e la verità è che una spiegazione precisa non c’è. Ma gli esperti dei vigili del fuoco riconducono questo fenomeno alla scarsa manutenzione.
L’ing. V. Puccia dei VVFF comunica al Mattino di Padova che «Gli incendi agli impianti fotovoltaici sono associati, il più delle volte, a malfunzionamenti dovuti a una carente manutenzione», spiega Vincenzo Puccia, ingegnere dei vigili del fuoco di Padova e autorità in materia di incendi dei pannelli. «La gente li installa e se ne dimentica. I risultati delle indagini fatte per le Procure in giro per il Triveneto dicono questo».

Il Mattino di Padova, 19 giugno 2023

n.8

Quando manca la persona dell’assicuratore aumenta il contenzioso.

Sono le compagnie telefoniche a ricevere il maggior numero di reclami rapportati al numero dei contratti e i gruppi che operano prevalentemente sui preventivatori. Insomma DOVE NON C’E’ L’ASSICURATORE in carne ed ossa diminuisce il prezzo ma aumentano gli esposti. L’avvio dei comparatori di tariffe assicurative ha spinto la continua gara nei prezzi.
Gli assicurati sono molto interessati ai costi da pagare per ottenere la copertura obbligatoria e sono attratti dalle tariffe civetta di alcuni gruppi che operano online, ma poi al momento della liquidazione dei sinistri sorgono problemi che vanno risolti senza l’ausilio, a quanto pare ancora essenziale, dell’agente o del broker “fisico”.

05 giugno 2023

n.7

Polizze infortuni. Comulabili l’indennizzo della polizza e il risarcimento.

Chi sottoscrive una polizza infortuni, se subisce un danno causato da un terzo, può cumulare l’indennizzo che verrà riconosciuto dalla polizza infortuni  con il risarcimento da parte di chi lo ha causato.
Lo ha deciso il Tribunale di Milano con sentenza 2894 dell’11 aprile scorso.
Per il Tribunale solamente per i danni alle COSE si applica il principio indennitario per cui il danno viene pagato solamente da un soggetto, mentre i danni alla PERSONA se causati da un soggetto terzo vengono pagati chi li ha causati e dalla polizza dell’infortunato. 

30 maggio 2023

n.6

Sicurezza. Il datore lavoro non viene prosciolto.

La riforma Cartabia non agevola le imprese in materia di sicurezza sul lavoro. Non può infatti essere prosciolto per particolare tenuità del fatto l’imprenditore il cui dipendente sia stato vittima di un infortunio poco grave.
Ciò anche se ha subito sostituito le misure antinfortunistiche con dispositivi più moderni.
La Corte di cassazione, con la sentenza 20279 di ieri, ha respinto il ricorso del datore.
Solo due mesi di malattia per l’operaio infortunato ma questo non è servito a “scagionarlo”. 

29 maggio 2023

n.5

Alluvione. Solo il 5% delle abitazioni è coperto dal rischio alluvione.

Quasi la totalità delle grandi imprese (91%) è coperta dalle alluvioni. Lo è anche il 67% delle medie.
Lo scenario cambia completamente quando si considerano le piccole e micro imprese.
E’ assicurato il 28% delle piccole aziende e solamente il 3% delle micro.
Questi sono datti attendibili perché fonte Ania relativi al 2022.
Rispetto alle abitazioni invece a livello nazionale sono assicurate il 5% delle abitazioni.

19 maggio 2023

n.4

In aumento il prezzo delle Polizze Auto.

Il prezzo medio delle polizze auto rispetto a 10 fa è diminuito del 32%. 

Moltissimo.
Ora a causa dell’incremento della frequenza sinistri, dell’aumento della circolazione, dell’incremento del costo medio dei sinistri che è di € 5.113 e dell’aumento generale dell’inflazione, il costo di una polizza auto (la sola Rca obbligatoria) che si attestava attorno ai 320€ è in aumento.
La prospettiva futura in relazione all’aumento previsto della circolazione delle auto elettriche è che entro il 2030 le polizze dei veicoli possano arrivare a raddoppiare il loro costo.

18 maggio 2023

n.3

Responsabilità da prodotto difettoso. Novità in arrivo

A seguito della relazione di cui sopra, il 28 settembre 2022 la Commissione ha presentato una nuova proposta di direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi2 che, qualora adottata, sostituirebbe integralmente la precedente direttiva 85/374/CEE3.
Le principali novità saranno:

1) garantire che le norme sulla responsabilità riflettano la natura e i rischi dei nuovi prodotti dell’economia digitale e circolare;
2) assicurare che, anche qualora i consumatori acquistino prodotti direttamente da paesi terzi, esista sempre un soggetto con sede nell’UE che possa rispondere degli eventuali danni subiti;
3) rendere meno gravoso l’onere della prova nel caso di prodotti particolarmente complessi e agevolare la presentazione di domande di risarcimento, garantendo un giusto equilibrio tra gli interessi dei fabbricanti e quelli dei consumatori;

Viene così:
A)    ampliata la nozione di “prodotto” includendo in esso i software e i file per la fabbricazione digitale,
B)    ampliata la nozione di  “danno”, la quale viene estesa anche alle perdite materiali derivanti da perdita o corruzione di dati;
C)    reso più semplice l’onere della prova resta immutato a carico del danneggiato che dovrà quindi provare il difetto, il danno subito e il nesso di causalità tra difetto e danno.

11 maggio 2023 fonte “Assinews”

 

n.2

Più pensionati che lavoratori attivi in 39 province; sfondata la soglia della parità.

La pensione integrativa è percorso necessario ?

Nel 37% delle province italiane il numero dei pensionati supera quello degli occupati.
A pesare sul fragile equilibrio del sistema previdenziale italiano sono anche i prepensionamenti. 
A pesare sulla tenuta del sistema pensionistico italiano è soprattutto l’invecchiamento della popolazione e la conseguente riduzione delle persone in età lavorativa: già oggi gli over 50 rappresentano il 39,0% degli occupati. Secondo un’analisi della Fondazione Di Vittorio (Cigl), il calo della popolazione e il suo invecchiamento nei prossimi 20 anni faranno crollare il numero delle persone in età lavorativa, vale a dire quelle che hanno tra i 15 e i 64 anni di età, di 6,9 milioni di unità nel 2043.

08 maggio 2023 fonte “Il Sole24 Ore”

n.1

I 9 rischi più temuti dai dirigenti d’azienda

WTW e lo studio legale Clyde & Co hanno rivelato che i rischi FINANZIARI  e INFORMATICI sono le preoccupazioni più “temute” da amministratori e dirigenti  (63% e il 62% degli intervistati) con la perdita di dati e il ransomware in particolare che preoccupano sempre più.

06 maggio 2023 fonte Assinews